A conclusione delle due giornate di mobilitazione, 17/18 luglio 2020 promosse da RomAgricola per sensibilizzare l’opinione pubblica, le forze politiche, sociali e le Istituzioni, per portare avanti i seguenti obiettivi:
- Evitare la divisione della Azienda Castel di Guido, la vendita degli immobili, far rilevare lo stato di abbandono e di degrado
- Valorizzare le migliaia di ettari agricoli di proprietà pubblica
- Impedire ulteriori devastazioni del territorio e del consumo di suolo agricolo
Denunciamo la decisione grave della Questura di Roma, in accordo con la Giunta Comunale, di negare il permesso alla manifestazione pacifica, che aveva come scopo quello di sensibilizzare la cittadinanza riguardanti l’agricoltura e temi ambientali.
Non solo, il divieto nella giornata del 18 luglio, da parte del Comune di Roma, a visitare il Museo Agricolo-Archeologico presente nel Borgo aziendale, per un gruppo di cittadini, avendo precedentemente prenotato.
Infine portiamo a conoscenza l’atteggiamento arrogante e minaccioso assunto da un dirigente dell’Amministrazione, nei confronti sia di un rappresentante di RomAgricola, che della responsabile dell’Associazione di Volontariato che gestisce il Museo.
Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato, dai singoli cittadini, alle cooperative, alle organizzazioni sindacali, ai rappresentanti delle Istituzioni e ai Partiti.
Inoltre chiediamo all’Amministrazione Comunale che ci venga concessa l’autorizzazione ad organizzare una nuova iniziativa, un immediato incontro con il Campidoglio, con la Giunta per avere ragioni del diniego e per presentare le nostre proposte e per far sì che questa Città possa ripartire con nuove prospettive, valorizzando le risorse territoriali… la risorsa Terra!
Per RomAgricola Matteo Amati